Quarto Ciclo

Salvarsi dal naufragio

Erano già presenti nel ciclo “L’animale sociale” e nel ciclo “La costruzione della distruzione” due opere: ”Distacchi” (2002) e “Le onde nere”(2011) che dettero avvio ad un nuovo ciclo: “Salvarsi dal naufragio.”

 

Il tema del grande esodo o, meglio, deportazione, dei popoli del sud del mondo verso il nord, mi aveva già colpito nei primi anni del 2000 ma la drammaticità di questo evento emerse successivamente ed ebbe uno dei momenti più terribili nel naufragio dell’ottobre 2013, quando, al largo di Lampedusa, a seguito di un naufragio, morirono 388 persone.

 

Da questo episodio nacque l’opera centrale di questo ciclo dal titolo “L’isola nera 2013 annus horribilis”. L’opera è un polittico costituito da dodici formelle che rappresentano i dodici mesi dell’anno 2013. Mi sono posto, nel realizzarle, nella posizione visiva del migrante avendo però la consapevolezza che quel grumo nero, l’isola di Lampedusa, che rappresenta per loro una speranza, è in realtà esso stesso un barcone nella tempesta.

Le formelle hanno dei sottotitoli composti dal mese, dall’anno, dal numero degli sbarcati e dal numero dei morti. Ho così voluto sottolineare la singolarità del fatto che nessun politico europeo si domandò, o cercò di capire, come mai nel gennaio del 2013 sbarcarono appena 227 persone e, nove mesi dopo, ne sbarcarono 9200 ; eppure era evidente che dietro questi numeri si nascondeva una realtà: l’inarrestabilità del fenomeno migratorio.

 

L’artista, con le proprie opere, pone le domande, non certo le soluzioni. A me parve chiaro che quello che all’inizio sembrò essere l’esodo di disperati che fuggivano da guerre e fame, stava diventando una vera deportazione di massa.

 

In un mondo ormai globalizzato dal nuovo-capitalismo che concentra sempre di più le ricchezze nelle mani di pochi, era necessario globalizzare anche la forza lavoro. Realizzai altre opere in questo ciclo che, successivamente, presentai nella mostra “Salvarsi dal naufragio” 2016, Roma.